domenica 22 giugno 2008

Laura Costantini e Loredana Falcone (bove-comastri)

Bove vs Comastri

CRISTINA BOVE
Sono nata a Napoli il 16- 9- 42 ma vivo a Roma da moltissimi anni, dipingo, scolpisco, scrivo poesie e, soprattutto, leggo tanto.
Amo la musica, soprattutto quella classica.
M'interesso di filosofia ed arte. Condivido le idee di tutti coloro che si battono per la giustizia e per un mondo migliore.
Un'inguaribile sognatrice affondata nella realtà. Scrivo poesie per non dimenticarmi di esistere.
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MILVIA COMASTRI

Quando da piccola mi chiedevano cosa volessi fare da grande rispondevo con molta sicurezza: la scrittrice. Ora mi considero una scrivana. Una donna di 61 anni che scrivendo sta bene con se stessa. Che inventando storie si diverte. Poi, se queste storie vengono lette da altri, tanto meglio.
Nel 2005 ho pubblicato una raccolta di racconti “Donne, ricette, ritorni e abbandoni”. Che alla Feltrinelli, grazie alla somma intelligenza del loro cervellone elettronico, si trova nella sezione “gastronomia”. E invece è narrativa, storie di donne, con qualche ricetta incorporata.
Tutto qui. E’ sufficiente, vero?
Chi è Milvia? Chi è Cristina?
C: Una di quelle rare persone che quando le incontri ti fanno ancora credere e sperare che sia possibile un mondo migliore.
Per me un'amica insperata, che grazie ad un altro amico insperato, ora fa parte della mia vita.
M: Cristina è una poetessa e una donna eccezionali. Una delle poche persone che conosco dotata di cuore... intelligente.
Scambiatevi un problema.
Certamente le bastano i suoi, non le darei un mio problema. Oh no, non mi piace caricare gli altri di un mio problema... sono talmente pesanti.
Avresti venduto l'anima al diavolo per...
Non credo al diavolo. Trovare il coraggio di andare in India, più di 30 anni fa, quando un amico mi chiese di partire con lui.
La frase più cattiva che hai ricevuto da un uomo.
Non sei all'altezza (in effetti arrivo appena a 150 centimetri). Più che cattiva, miseramente banale, la solita insomma: io non ti merito.
La frase più cattiva che hai detto ad un uomo.
Non sei all'altezza (era alto quasi due metri). Non credo ci sarà una prossima volta...
La poesia che vorresti aver scritto.
Quella che ancora non ho scritto. Chi muore (Ode alla vita) di Pablo Neruda: dice tutto quello che c'è dentro di me.
Giacomo Casanova o il marchese De Sade?
Un impermeabile vuoto. Non è possibile una terza scelta? Sono pure morti... qualcuno tipo Clooney, per esempio, non è disponibile?
Assegnati una parte in un film di E. Scola.
Non so rispondere. Antonietta, il personaggio femminile di Una giornata particolare. Perché è uno dei miei film preferiti. E perché c'è Marcello, naturalmente.
L'ultima volta che hai mentito dicendo: mi dispiace.
Sono troppe per poterle numerare. Mi dispiace, ho detto, ma al battesimo di tua nipote non posso venire perché devo andare al funerale di mio zio. Odio le cerimonie. E non ho mai avuto zii. (Spero che quella persona non mi legga...)
Una sbronza colossale e l'avventura di una notte?
La prima per dimenticare la seconda, nel paleolitico superiore. La prima che avete detto... per trovare il coraggio di buttarmi poi nella seconda.
Chi è AUNG SAN SUNG KHY?
Una scrittrice dissidente perseguitata nella ex Birmania, premio Nobel per la pace 1991, incarcerata nuovamente dal regime militare nell'attuale Myanmar. Una speranza imbavagliata da un regime osceno.
Eleggi una donna Presidente del Consiglio.
Milvia Comastri. Maria Rossi. Chi è? In verità non la conosco, ma farebbe certamente meglio di un qualsiasi politico. (Lo so, lo so, un po' qualunquista questa mia risposta...)
Hai preso un uomo per la gola con...
La cravatta. Una profumatissima zuppa egiziana. Servita a uno che odiava le zuppe, ma io non lo sapevo. Eppure... ma qui sono costretta ad autocensurarmi.
Acqua cheta o gatta morta?
Lontra in via di guarigione. Gatta e basta... non basta?
Capelli su o capelli giù?
Secondo l'umore, se mi vedo troppo Maga Magò, li tiro su... Se troppo vecchia signora, li tiro giù. Giù, giù: ci si nasconde meglio...
Fa' un complimento ad un uomo.
Troppo tardi, non mi si filerebbe proprio. Nessuno mi fa ridere come te (un po' ambiguo, in verità, come complimento...)
Al parco giochi con nipote o a teatro con figlio/a?
A un concento con entrambi. Nipoti non ne ho, amo il teatro, ho un figlio... ora gli telefono e lo invito.
Togliti un sassolino dalla scarpa.
Al chirurgo che mi ha impiantato il pace maker senza anestesia generale, perché secondo lui sarebbe bastata quella locale, e che alle mie grida non si fermava, e che a me, che ho partorito 4 figli, si è permesso di dire che non sapevo sopportare il dolore... che possa provarlo anche lui, così, tanto per capire. Quanti caratteri ho ha disposizione? Più che un sassolino mi ci trovo una valanga, nella scarpa...
La tua canzone...
What a wonderful world di Louis Armstrong. Non ho una mia canzone, ma tante, legate a momenti di vita. Un titolo solo? Non so, mi viene in mente Luci a San Siro di Vecchioni. Ma ce ne sono altre...
Salutaci...
Con un abbraccio e ringraziandovi per avermi proposto questa simpatica intervista. E dedicandovi la bella poesia di Milvia I regali preziosi. Mi piacerebbe tanto stringervi la mano, ma dopo questa intervista ho il palmo un po' sudato... comunque grazie di cuore, Iene dalle morbide zampette...